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venerdì 18 febbraio 2011

Gli stipendi dei dirigenti del Policlinico, oltre 135mila euro l'anno per Tomasello. Ma c'è anche chi ne prende meno di 4mila

di Fabio Bonasera

Un battaglione di professionisti al servizio dei malati e degli afflitti messinesi. Con un costo per la comunità degno di una vincita da record al Superenalotto. E’ questo il bilancio del Policlinico universitario che, stando alle stime aggiornate allo scorso novembre, annovera nei propri ranghi ben 754 dirigenti, suddivisi tra 3 direzioni e 11 dipartimenti. La spesa annua complessiva dei loro stipendi ammonta a circa 65 milioni. La somma è approssimata per difetto. Il settore meno impegnativo, in termini economici, risulta essere la direzione sanitaria: circa 400mila euro di spesa l’anno. Il più costoso è il dipartimento di chirurgia generale, oncologia e anatomia patologica, con oneri - si parla sempre dei compensi dei dirigenti - che superano gli 11 milioni.


Settecentocinquantaquattro dirigenti, dunque. Una media di quasi 54 per settore. Un numero consistente, destinato ad aumentare alla luce dei concorsi espletati dall’azienda, alla guida della quale si trova Giuseppe Pecoraro. E’ lui a capo della direzione generale, con uno stipendio di 74.370 euro lordi l’anno. Ma se le decisioni più importanti passano dalla sua testa non è altrettanto vero che passano dal suo portafogli i compensi più alti. Perfino nel suo staff ci sono dirigenti che guadagnano di più. Come Pietro Ruggeri (96.134 euro l’anno), Giacomo Nicocia (86.770), Antonio Artemisia (99.804), Carmelo Abbate (85.811). Così sentenziano i bilanci del Policlinico. Misteri della ragioneria dirà qualcuno, soprattutto se si pensa ai guadagni degli altri due professionisti posti al comando delle restanti direzioni. Sabrina Cillia, a capo di quella amministrativa, prende addirittura 27.889 euro. Peggio di lei se la passa il direttore sanitario, Manlio Magistri, con appena 13.944 euro. Roba da far venir voglia di segnalare il suo caso alla Caritas.

Diversi gli over 100, ovvero coloro che percepiscono un compenso annuo superiore ai 100mila euro lordi. Spicca su tutti il noto anestesista Angelo Sinardi, con 172.660 euro. A distanza di sicurezza c’è Biagio Guarneri, dirigente di dermatologia, con i suoi 147.203 euro. Subito dopo, Diana Teti – dirigente di patologia clinica – a quota 143.682 euro. Nicola Frisina (medicina interna) percepisce invece 141.279 euro. Curiosamente, in patologia clinica, c’è un altro Teti: Giuseppe. Pare sia il fratello. Per lui 120.402 euro l’anno lordi. Il rettore dell’Università di Messina, Francesco Tomasello, che è anche direttore di neurochirurgia, deve accontentarsi, si fa per dire, di 136.629 euro.

A seguire, l’elenco degli altri over 100: Giovanni Chillè, 110.191 euro, Tommaso Mandolfino, 110.773 (anestesia e rianimazione); Francesco Venuti, 122.526 (anestesia e neurorianimazione); Epifanio Mondello, 107.105 (dipartimento anestesia e terapia intensiva post operatoria in chirurgia generale); Antonio David, 108.748 (dipartimento anestesia e rianimazione cardiovascolare e toracica); Ciro Famulari, 131.702 (chirurgia generale); Francesco Lemma, 117.238, Giovanni Sturniolo, 124.926 (chirurgia generale a indirizzo gastrointestinale); Giuseppe Navarra, 106.107 (chirurgia generale a indirizzo oncologico); Giuseppe Altavilla, 105.821, Antonio Venuti, 121.019 (oncologia medica con hospice); Caterina Musolino, 101.893 (ematologia); Gaetano Barresi, 135.837, Vittorio Cavallari, 107.645 (anatomia patologica); Francesco Galletti, 125.831 (otorinolaringoiatria); Giancarlo Cordasco, 111.597 (odontoiatria e odontostomatologia); Giuseppe Ferreri, 120.701 (oftamologia); Daniela Iannello, 105.354 (microbiologia clinica); Aldo Misefari, 122.485 (unico dirigente di tipizzazione tissutale); Letterio Bonina, 118.064 (unico dirigente di virologia); Emanuele Scribano,125.603 (radiodiagnostica); Costantino De Renzis, 110.829 (radioterapia); Francesco Squadrito, 103.005 (unico dirigente di tossicologia e monitoraggio di farmaci e sostanze d’abuso); Domenico Maria Cucinotta, 105.172 (medicine delle malattie metaboliche); Guido Bellinghieri, 112.310 (nefrologia e dialisi); Alberto Calatroni, 128.286, Oscar Ferraù, 112.593, Rolando Marini, 115.507 (medicina interna a indirizzo gastroenterologo); Giovanni Raimondo, 104.816 (epatologia clinica e biomolecolare); Michele Buemi, 113.048 (terapia subintensiva e tecniche dialitiche); Achille Caputi, 123.511 (unico dirigente di farmacologia clinica); Artenisio Alfredo Carducci, 100.265 (unico dirigente di diabetologia); Giuseppe Sturniolo, 110.493 (malattie infettive); Gianfilippo Bagnato, 100.444 (reumatologia); Francesco Trimarchi, 134.969 (endocrinologia); Antonio Di Rosa, 105.608 (psichiatria); Giuseppe Vita, 108.658 (neurologia e malattie neuromuscolari); Ludovico Magaudda, 106.737, Domenico Puzzolo, 113.549 (medicina fisica e riabilitativa, medicina dello sport); Sebastiano Coglitore, 118.852 (cardiologia); Maurizio Monaco, 122.094 (chirurgia toracica), Giuseppe Girbino, 138.584 (pneumologia); Francesco Spinelli, 112.413 (chirurgia vascolare); Giuseppe Oreto, 111.528 (terapia cardiologica intensiva e interventistica); Damiano Carmelo Salpietro, 100.137 (genetica e immunologia pediatrica); Filippo De Luca, 128.059 (pediatria); Biagio Zuccarello, 103.336, Domenico Granese, 124.165 (chirurgia pediatrica); Ignazio Barberi, 121.735 (patologia e Tin); Vincenzo Cordaro, 103.470 (unico dirigente di patologia terapia subintensiva neonatale); Mario Barbara, 111.786 (medicina del lavoro); Orazio Grillo, 111.609 (igiene ospedaliera); Claudio Crinò, 128.102 (medicina legale delle assicurazioni).

Incarichi di prestigio associati a stipendi adeguati si potrà pensare. Eppure non è tutto oro quel che luccica. C’è anche chi se la passa male, con stipendi addirittura più bassi di quello di Magistri. Da social card per esempio è il trattamento economico di Stefano Pergolizzi, dirigente di radioterapia, con una paga di appena 3.501 lordi. L’anno. Stanno leggerissimamente meglio Giuseppe Currò (chirurgia generale a indirizzo oncologico), Angela Militi (otorinolaringoiatria), Olimpia Musumeci (neurologia e malattie neuromuscolari), e Carmela Morace (medicina interna a indirizzo gastroenterologo). Per loro 4.802 euro. Ancora un gradino sopra i compensi percepiti da Rosalba Ristagno (direzione strategica), 8.304 euro; Alessandro Meduri, (oftamologia) e Gianluca Di Bella (cardiologia), 9.817; Gabriella Delia (chirurgia plastica), 10.044.

E tutti si fregheranno le mani al pensiero che un giorno potranno raggiungere i 14.220 euro lordi l’anno della dirigente di pediatria Lucia Caminiti. Lei guadagna più del direttore sanitario.

fonte:http://www.98cento.it/notizie/140-tiri-liberi/11190-gli-stipendi-dei-dirigenti-del-policlinico-oltre-135mila-leuro-lanno-per-tomasello-ma-ce-anche-chi-ne-prende-meno-di-4mila.html

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