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venerdì 8 aprile 2011

Geronzi primo nella classifica delle maxi liquidazioni con 48mila euro al giorno

Geronzi primo nella classifica delle maxi liquidazioni con 48mila euro al
giorno - Quante tasse pagherà
di Gianni Dragoni

Cesare Geronzi davanti a Roberto Colaninno, che a sua volta precede Franco
Bernabé e Matteo Arpe. La graduatoria delle super liquidazioni calcolata in
euro per ogni giorno di lavoro, compresi i sabati e i festivi, mette l'ex
presidente delle Generali davanti a tutti i manager di società quotate
italiane. Secondo i calcoli del Sole 24 Ore, dividendo l'importo lordo
riconosciuto alla fine del rapporto per la durata della carica, Geronzi, se
sarà confermata dalla società la buonuscita di 16,65 milioni di euro,
anticipata ieri dall'Ansa, ha maturato in media quasi 48mila euro di
buonuscita per ognuno dei 347 giorni, davvero da Leone, trascorsi come
presidente di uno dei primi tre gruppi assicurativi europei.


«Non ho bisogno di deleghe. Mi basta alzare il telefono...», aveva detto
Geronzi dopo la contrastata nomina alle Generali. Con quest'uscita ha
dimostrato che, almeno per farsi la busta paga, un peso ce l'aveva davvero.
Il suo stipendio era di 3,3 milioni lordi su base annua.

Se si fa il calcolo in euro al giorno, l'ex banchiere di Marino tiene a
grande distanza perfino Cesare Romiti, l'ex numero uno della Fiat che se ne
andò da Torino nel 1998, dopo 24 anni, incassando 101,5 milioni lordi di
euro, una somma pari a 4,23 milioni l'anno, cioè 11.160 euro al giorno.
Neanche rivalutata in base ai coefficienti Istat che tengono conto della
svalutazione per l'inflazione, la maxiliquidazione di Romiti (equivalente a
128 milioni del 2009) scalfirebbe quella di Geronzi, perché sarebbe di
14.062 euro al giorno.


Romiti resta il dirigente che ha incassato la liquidazione più alta in
valore assoluto, almeno dai dati che sono stati pubblicati nei bilanci, ma
in questa graduatoria è solo sesto. Al secondo posto c'èRoberto Colaninno,
il quale dopo due anni al vertice di Telecom Italia, che aveva scalato nel
maggio 1999 con i soci bresciani, se n'è andato il 31 luglio 2001 dopo aver
concordato una buonuscita di 25,8 milioni, equivalente a 35.342 euro al
giorno. Colaninno, ora presidente della nuova Alitalia-Cai e della Piaggio,
guadagnò molto di più rivendendo le azioni e stock option delle sue società
che avevano investito in Telecom, circa 250 milioni che, al netto delle
tasse, sono diventati 160 milioni. Soldi _ ha detto l'imprenditore _
reinvestiti nella Piaggio. Ma questi sono frutto della sua attività
imprenditoriale, non una buonuscita e quindi non sono calcolati in questa
classifica.


Al terzo posto il manager che guidava la società telefonica quando arrivò
Colaninno, Franco Bernabé, tornato a Telecom alla fine del 2007. Dopo soli
sette mesi e mezzo al gruppo telefonico il manager di Vipiteno dovette
andarsene, incassò 7,5 milioni lordi, pari a 32.880 euro al giorno.

Il quarto in classifica è Matteo Arpe, il giovane banchiere vittima di uno
scontro di potere con Geronzi, costretto a lasciare Capitalia il 31 maggio
2007. Dopo soli quattro anni da amministratore delegato, Arpe ricevette 37,4
milioni lordi (di cui 31,22 di buonuscita, 1,28 di Tfr, 4,45 milioni tra
stipen e bonus): dividendo l'intera somma per i quattro anni al vertice
dell'ex Banca di Roma, risulta che Arpe ha maturato 25.616 euro di
liquidazione al giorno.
Alessandro Profumo, che se n'è andato da Unicredit il 21 settembre 2010 dopo
uno scontro con le fondazioni azioniste, ha ricevuto 40 milioni lordi di
liquidazione (di cui due versati direttamente dalla banca in beneficenza),
pari a 8.427 euro al giorno per i 13 anni in cui è stato amministratore
delegato dell'Unicredit.


Nel pay watch delle liquidazioni elaborato dal Sole 24 Ore entrano anche la
meteora Gianmario Rossignolo, che nel 1998 durò meno di 10 mesi come
presidente di Telecom. Si definiva very powerful executive chairman,
ricevette all'uscita 5 milioni lordi: 17.300 euro al giorno, una media
superiore del 50% a Romiti. In classifica c'è anche il primogenito
dell'exnumero uno Fiat. Maurizio Romiti fu costretto a lasciare la guida del
gruppo Rcs, editore tra l'altro del Corriere della sera, il 15 settembre
2004, dopo sette anni e mezzo. Ricevette una buonuscita di circa 15 milioni,
pari a 5.753 euro al giorno, che suscitò le proteste di molti azionisti
perché i risultati nella sua gestione erano stati pesantemente negativi. In
classifica anche gli ex Telecom Riccardo Ruggiero (17,28 milioni, pari a
7.515 euro al giorno) e Carlo Buora (12 milioni circa, 5.480 euro al giorno)
, infine Vito Gamberale, che lascò la guida di Autostrade (oggi Atlantia) il
2 maggio 2006 con 11,4 milioni di buonuscita, pari a 5.210 euro al giorno.
Più o meno come quelli maturati da Gabriele Galateri da presidente di
Mebanca, tra il 2003 e il 2007.


gianni.dragoni@ilsole24ore.com


fonte:
http://www.gruppionline.org/news/politica/201104/48mila-euro-al-giorno/single

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