'Affiliato al clan nell'85 con pungitura, sangue su santino. Commessi tanti omicidi, non li ricordo tutti'
7 giugno 2014
Ogni
mese l'ex capo clan dei casalesi, Antonio Iovine, poteva contare su
centomila euro per pagare gli "stipendi" ai suoi affiliati e per
soddisfare le esigenze personali. Lo ha riferito lo stesso Iovine
rispondendo in videoconferenza da una località segreta alle domande del
pm Antonello Ardituro. Il boss provvedeva a retribuire le famiglie degli
affiliati detenuti; un compenso maggiore andava a quelli detenuti in
regime di carcere duro. Il sistema, ha spiegato Iovine, si incrinò
tuttavia nel 2010 dopo la sentenza di appello Spartacus, quando il clan
subì una frammentazione.
La cerimonia di affiliazione al clan nel
1985 "Fui affiliato al clan dei casalesi con la pungitura nel 1985, lo
stesso giorno dell'omicidio Di Nuvoletta", ha ricordato l'ex boss
raccontando la cerimonia con la quale entrò a far parte del clan dei
casalesi. "Ad affiliarmi - ha spiegato - furono Antonio Bardellino e
Vincenzo De Falco. Mi punsero un dito e fecero cadere alcune gocce di
sangue su un santino. Pronunciai un giuramento le cui parole esatte non
ricordo, ma nel quale mi impegnavo a non tradire il clan".
Perso il
conto degli omicidi Iovine ha provato a fare il conto delle persone da
lui uccise, ma non è stato in grado di ricordarle tutte: "Ho commesso
tanti omicidi - ha detto - non li ricordo tutti". Il pentito si è
soffermato in particolare sul primo omicidio al quale prese parte,
quello di Ciro Nuvoletta, fratello del boss di Marano (Napoli) Aniello.
L'omicidio, ha spiegato Iovine, rientrava nello scontro tra i mafiosi
corleonesi, alleati dei Nuvoletta, e il gruppo dei casalesi. I siciliani
avrebbero voluto che Antonio Bardellino uccidesse Tommaso Buscetta, ma
Bardellino si rifiutò: per questo motivo, ha aggiunto Iovine, egli
stesso fu poi assassinato in Brasile.
"Ora una svolta alla mia vita"
"Ho iniziato la collaborazione per avere un futuro migliore, per dare
una svolta alla mia vita": l'ex boss ha cominciato così il suo racconto
di fronte ai giudici. Dal 13 maggio scorso Iovine è collaboratore di
giustizia e viene sentito in teleconferenza al processo davanti al
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in cui è imputato, tra
gli altri, l'ex sindaco di Villa Literno (Caserta) Enrico Fabozzi.
fonte:
http://www.antimafiaduemila.com/2014060749884/mafia-eventi-campania/parla-il-pentito-iovine-ogni-mese-100mila-euro-per-pagare-stipendi.html
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